La disfatta di Waterloo (18.06.1815)

0
9

Waterloo

Con la battaglia di Waterloo sogni e benessere sociale dei popoli europei svaniscono in poche ore. In occasione del bicentenario, oggi vogliamo ricordare la cronaca di quell’evento e le conseguenze politiche, sociali e territoriali che ne seguirono, ricordandone gli eventi salienti.

La battaglia vide contrapposti le truppe francesi Napoleoniche contro gli Eserciti della Settima Coalizione, composta dalle truppe del Regno Unito, Austria, Russia, Prussia, Paesi Bassi, Svezia, Regno di Sardegna.

La battaglia è entrata nella storia non solo perché segnò la definitiva uscita di scena di Napoleone ma anche perché fu la più violenta battaglia del XIX sec., infatti morirono oltre 30mila militari dell’esercito napoleonico, (di cui facevano parte circa  1500 volontari italiani, 100 erano i napoletani) oltre 25 mila soldati inglesi, 6 mila prussiani e quasi 7 mila soldati delle restanti forze della coalizione, per un totale di quasi 70 mila morti e 20 mila feriti.

E’ da sottolineare l’atteggiamento da vero Generale e leader indiscusso tenuto anche in quell’occasione dall’ Imperatore Bonaparte che  resosi conto dell’imminente sconfitta decise di andare incontro alla morte, camminando sul campo di battaglia in direzione degli avversari, ma fu fermato da un militare italiano che capite le intenzioni dell’ Imperatore  gli gridò di fermarsi dicendogli: “ Sire, i nostri nemici oggi sono già abbastanza felici così”! Poco dopo Napoleone si consegnò agli inglesi che lo deportarono in esilio sull’ isola di Sant’ Elena, nell’ Oceano Atlantico.

Con la definitiva uscita di scena di Napoleone dallo scenario internazionale per ristabilire l’assetto geografico e politico fu convocato nella città di Vienna lo storico Congresso, nel quale ebbero un ruolo di primissimo piano le forze anti-napoleoniche, e dove fu riservato un trattamento molto severo all’ Italia per l’appoggio fornito negli anni precedenti all’ascesa di Napoleone. Tra le principali decisioni prese durante il Congresso di Vienna, è bene ricordare che:

– venne ripristinata la Monarchia Assoluta, non solo in Francia ma in quasi tutti gli Stati europei in cui fu precedentemente spodestata da Napoleone. l’Italia fu suddivisa in:

– Regno di Sardegna( Piemonte, Liguria, Sardegna e il territorio dell’attuale Valle D’ Aosta) governato dai Savoia;

– Regno Lombardo Veneto, sotto il controllo dell’ Austria;

– il Ducato di Parma e Piacenza, assegnato a titolo di vitalizio a Maria Luisa d’ Austria;

– il Ducato di Lucca assegnato ai Borboni di Parma;

– il Granducato di Toscana affidato agli Asburgo-Lorena

– il Ducato di Massa Carrara a Maria Beatrice d’ Este

– il Papa fu reintegrato nello Stato Pontificio con annesso potere temporale, perché è bene ricordare che Napoleone durante il suo Impero tolse il c.d. potere temporale all’allora pontefice Pio VI e spostò la sede Pontificia da Città del Vaticano ad Avignone in Francia.

– la Repubblica di San Marino essendosi dichiarata estranea agli eventi napoleonici, rimase indipendente

Napoli, inizialmente fu affidata ai Borboni in particolar modo a Luigi dei Medici, anche se poi successivamente ci fu l’unificazione del Regno di Napoli con quello di Sicilia, che diedero vita al nuovo Regno delle due Sicilie, con la proclamazione di  Napoli come Capitale e di Ferdinando I come Re.

Ritornando a Napoleone mi piace sottolineare le sue capacità intellettive, politiche e sociali tanto forti e innovative che gli permisero di portare l’ Europa ad un più alto livello di modernità civile  grazie soprattutto alle sue riforme in campo  giuridico ed economico, igienico e sanitario, e persino nel campo urbanistico, molte delle quali ancora oggi in vigore senza dimenticare che durante il suo Impero fu stilata la Dichiarazione dei Diritti dell’ Uomo e del Cittadino.

Le gesta di questo straordinario personaggio storico sono stati negli anni raccontate da autorevoli autori tra cui Ugo Foscolo, Madame de Stael, Stendhal, Manzoni, Honorè de Balzac, Tolstoj.

Indimenticato e ammirato da molti  ancora oggi  viene ricordato ogni 5 maggio in occasione della sua scomparsa dall’ Amministrazione di Portofferaio, Isola D’ Elba, che  lo ricorda con messe in suo onore, al mattino in Italiano e in francese  la sera.

Perché il 5 maggio morì l’uomo ma non le sue gesta, che resteranno patrimonio dell’umanità .

Contributo editoriale inviato dal sig. Salvatore Cecere, pensionato P.A. e appassionato di storia.

Commenti

Commenti