Avrebbe compiuto 90 anni a luglio, invece la nitte scorsa si è spento all’ospedale Fatebenefratelli l’ex tecnico del Calcio Napoli Bruno Pesaola, detto “il Petisso” cioè il piccoletto per la sua statura non eccezionale. Nato a Buenos Aires (da padre marchigiano) nel 1925 arrivò per la prima volta all’ombra del Vesuvio nel 1952 ed incantò per otto anni i tifosi che accorrevano allora allo stadio Collana, al Vomero. Ma la sua dote migliore era sicuramente l’umanità con cui trattava i suoi compagni o con cui si relazionava con gli allenatori che lo hanno guidato. Pesaola è stato un vero e proprio leader in campo e fuori.
Ritornato in città nel nel corso della della stagione 1961/62. Il Petisso realizzò un’impresa indimenticabile riportando la squadra in serie A e contemporaneamente vincendo anche la Coppa Italia nello stesso anno. Ancora oggi il Napoli si vanta di essere l’unica squadra di serie B ad essere riuscita nell’impresa.
Pur non essendo riuscito a regalare alla sua squadra nessun scudetto, è stato sempre un dei personaggi più autorevoli della città, ospite fisso di salotti e dibattiti televisivi sul Napoli e sulla Napoletanità, Nel 2009 gli fu conferita la cittadinanza onoraria della città. Anche il cinema gli ha riconosciuto un ruolo: il su concittadino Paolo Sorrentino si è ispirato a lui per il il personaggio del “Molosso”, interpretato da Nello Mascia nel “L’uomo in più” del 2001.