Napoli, calcio: Il ritorno a casa di Maurizio Sarri, nuovo allenatore del Napoli

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(ANSA) – NAPOLI, 12 GIU Maurizio Sarri è il nuovo allenatore del Napoli. L’ingaggio dell’ex tecnico dell’Empoli è stato ufficializzato dal club azzurro. Sarri ha firmato il contratto per la prossima stagione in serata, nella sede della Filmauro, a Roma. Il tecnico, nato a Napoli, era nella sua Toscana ma nel tardo pomeriggio ha raggiunto Roma visto che la trattativa per la firma del contratto si era sbloccata. Secondo indiscrezioni il suo ingaggio è di circa un milione e mezzo di euro.

Così ANSA annunciava ieri la conclusione della trattativa tra il Napoli e l’ex tecnico dell’Empoli. Sarri fa ritorno nella terra in cui è nato il 10 Gennaio 1959, ma che non l’ha conosciuto. È nato qui, ha vissuto a Bagnoli (dove è tornato nei giorni scorsi,) fino all’età di tre anni. Il papà lavorava da operaio sulle gru e in quel periodo era di stanza a Napoli. Così come raccontato da lui stesso poco tempo fa, da bambino Sarri tifava per i colori azzurri. La sua storia è quella di un emigrante di ritorno, in direzione opposta rispetto a quello che negli anni scorsi hanno compiuto i vari Martusciello (tra i suoi collaboratori a Empoli ed in procinto di seguirlo a Napoli come l’ex azzurro Simone Bonomi), Di Natale, Caccia e Montella. L’ex “aeroplanino” di Pomigliano d’Arco è stato fino all’ultimo in competizione con lo stesso Sarri per la panchina azzurra così come Cesare Prandelli, ex C.T. della Nazionale Italiana di calcio. Tutti i protagonisti della vicenda si erano incontrati nei giorni scorsi ad Amalfi, durante la premiazione dei migliori professionisti della stagione calcistica appena conclusa. Con Sarri c’era la moglie,Daniela,  presenza discreta e cordiale ma si dice decisiva nelle scelte del marito. In quell’occasione pare non abbia mancato di recriminare, tra i rimpianti della seppur gloriosa stagione calcistica appena vissuta ad Empoli il pareggio per 2-2 della gara di andata al San Paolo proprio contro il Napoli. Il prossimo anno non potrà vendicarsi, almeno non da quella panchina.

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