14 luglio 1789, con presa della Bastiglia la democrazia batte il sopruso e la paura. Esattamente 226 anni fa, di martedi proprio come oggi, a Parigi accadde un evento che sconvolse e sorprese l’ Europa e non solo, cioè quando i rivoluzionari francesi decisero coraggiosamente di cambiare la storia della Francia prima e dell’ Europa poi grazie alle successive imprese di Napoleone Bonaparte.
La Bastiglia era il simbolo dell’arbitrio e dell’assolutismo regnante in Francia ed Europa in quegli anni, in quanto era il palazzo simbolo della forza reale, una forza questa repressiva e molto ma molto lontana dalle esigenze e necessità della popolazione.
Per meglio comprendere l’importanza storica legata a quest’evento è opportuno sottolineare che il popolo prese coscienza della propria forza e decise di usarla, creando così una nuova società con al centro nuovi valori come la democrazia, la libertà e l’uguaglianza che sino ad allora erano dei perfetti sconosciuti. Infatti la presa della Bastiglia che segnò poi l’inizio della Rivoluzione Francese, è stato l’ evento iniziale di una svolta epocale che durò fino al 18 giugno 1815, cioè la definitiva sconfitta dell’ esercito Napoleonico avvenuta a Waterloo (vedi qui il post da noi dedicato). Dopo questa sconfitta purtroppo le popolazioni europee e non solo, hanno dovuto sopportare forze conservatrici, avverse alle esigenze collettive e propense piuttosto all’ umiliazione sociale delle fasce sociali più deboli, atteggiamento questo che non trova nessuna giustificazione né dal punto di vista etico, né da quello morale, né tanto meno da quello cristiano come evidenziato in questi giorni anche da Papa Francesco durante il suo recente viaggio in Sud America. Un Papa che con il suo modo semplice e umile di fare, si stà ponendo alla base di una nuova rivoluzione, non fisica e violenta come quella che vi abbiamo raccontato, ma una rivoluzione culturale e sociale, quindi molto più forte e vicina alle reali esigenze della decadente società attuale.
Contributo editoriale inviato dal sig. Salvatore Cecere, ex dipendente P.A. e appassionato di storia.