Si attendeva per ieri la decisione della Chiesa sul fenomeno delle apparizioni di Mejugorje, ma, contrariamente a quanto si immaginava, non arriverà prima dell’estate. Nel giorno del 34esimo anniversario delle presunte apparizioni della Vergine (conosciuta come Regina della Pace) a sei bambini in una piccolissima e povera località in Bosnia, avvenute il 24 giugno 1981, non si è più riunita, come preannunciato, l’Assemblea Plenaria della Congregazione per la Dottrina della Fede presieduta dal Cardinale Gerhard Ludwig Mueller ed alla quale partecipano 25 tra cardinali e vescovi. Tra di loro anche l’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe. Resta quindi la grande attesa per la parola definitiva che spetta a Papa Francesco e che lo stesso pontefice si è riservato per la pronuncia nei mesi a venire.
Da alcune fonti però, filtrano indiscrezioni secondo cui nel documento prossimo venturo le linee fondamentali sarebbero che:
- – Le apparizioni di Medjugorje non avrebbero nulla di soprannaturale;
- Ai sei veggenti verrebbe imposto il divieto di partecipare da protagonisti a raduni o manifestazioni di culto;
- Ai vescovi verrebbe imposto di non invitarli né di accoglierli;
- Sarà in tutti i modi scoraggiato il consistente giro di danaro attorno al fenomeno. Senza negare la sacralità del rapporto tra fedeli e luogo dell’apparizione, Il sospetto è che ci possano essere operazioni di lucro sui pellegrini.
Di contro, preoccupa le reazioni dei fedeli, soprattutto quelli più fervidi, davanti a questo “giro di vite”, considerando la possibilità negata a queste persone di professare la loro fede nei modi finora consentiti. Il web è sede di opinioni contrastanti e inquietanti; sembrerebbe che le parole critiche da ultimo pronunciate da Papa Francesco sui “messaggeri” della Madonna abbiano creato un certo sconcerto anche nei credenti più fermi. Nell’aria viene spesso agitata la parola “scisma” a monito della conseguenza più estrema a cui una parte dei credenti potrebbero arrivare, in aperto contrasto con le direttive che la Chiesa si appresta ad emanare.
Non meno preoccupante è la situazione dei “testimonial”, personaggi popolari nei campi più disparati che hanno legato in parte o del tutto la loro immagine al fenomeno ed all’atto di fede, e che adesso rischiano di essere travolti dal “giro di vite” della Chiesa. In Italia, uno su tutti è il giornalista ed ex conduttore Paolo Brosio il quale, in questi momenti viene esplicitamente fatto oggetto di ironia per aver aderito con tanto sostegno a questo fenomeno.